Sicilia: I gravi ritardi nei pagamenti delle aziende biologiche
“Per la Regione Siciliana l’agricoltura è un settore utile solo alla propaganda politica piuttosto che un aspetto della nostra economia che va implementato ed agevolato. La regione Siciliana e l’Agea con la loro burocrazia, rappresentano un fardello per le imprese, come nel caso delle aziende biologiche che aspettano ancora il contributo”. A denunciarlo è la deputata M5S all’Ars Valentina Palmeri che ha depositato in queste ore una interrogazione rivolta al Presidente della Regione e all’Assessore per l’Agricoltura circa il mancato pagamento dei contributi per l’agricoltura biologica del bando 2015.
“A fronte delle circa 5300 domande rilasciate – spiega Palmeri – sono state liquidate solo 908 aziende e per molte di queste sono stati liquidati premi più bassi di quelli spettanti. Cosa curiosa tra l’altro – sottolinea la deputata M5S – che l’assessorato regionale sembrerebbe addossare tutte le responsabilità di questi anomali ritardi in capo ad AGEA, Agea che più che semplificare l’erogazione dei fondi, per come è strutturata, avvalendosi anche dell’ausilio di altre società, sta invece ritardando il normale iter che i pagamenti dovrebbero seguire. Per tali ragioni, vogliamo sapere se il governo regionale stia seriamente accertando le ragioni del ritardo delle liquidazioni delle misure 11.1 e 11.2 del bando biologico 2015 da parte di AGEA, quali provvedimenti hanno intenzione di attuare per accelerare l’erogazione dei pagamenti relativi alle misure 11.1 e 11.2 del bando biologico 2015 da parte di AGEA. Chiediamo inoltre all’assessore Cracolici quali provvedimenti hanno intenzione di mettere in atto per sostenere le quasi 4000 aziende siciliane che sono in attesa di ricevere il contributo previsto nella misura 11.1 e 11.2 del bando biologico 2015 e nel caso avessero riscontrato responsabilità, inadempienze, ritardi, mancanze o altro in capo ad AGEA rispetto alla convenzione siglata tra la Regione Siciliana e il suddetto organismo pagatore, quali sono le risoluzioni – conclude la deputata alcamese – che si stanno prendendo in considerazione”.