Progetto “Un non parco urbano” sulle discariche abusive di Alberto Maria
Giovedì 9 febbraio appena trascorso, presso il Circolo di Compagnia di Leonforte, ad un pubblico delle grandi occasioni, è stato presentato la video inchiesta “Un non parco urbano a Leonforte, ovvero come imparai a non preoccuparmi e ad amare l’inciviltà” di Alberto Maria, episodio conclusivo della web serie collettiva “Sicilia Misteriosa” sulle problematiche ambientali nel territorio siciliano prodotta con maestria da Alessandro Aiello e dall’ungherese Zoltan Fazekas.
Alla presentazione della web sul degrado ambientale in Sicilia e nel Comune di Leonforte sono intervenuti: il prof. Ignazio Vanadia, il dott. Angelo Gervasi, la prof.ssa Giovanna Maria, i bambini della Confraternita Maria SS della Mercede.
Il pediatra Paolo Mineo, da alcuni giorni alla presidenza del Circolo di Compagnia, una realtà secondo lui da tutelare e riportare agli antichi splendori, dove dal 1836, anno di fondazione, sono passati tanti concittadini che hanno fatto la piccola storia di Leonforte, ha ringraziato Alberto Maria e Alessandro Aiello per aver realizzato un progetto di estrema sensibilità sociale rivolto al rispetto del territorio siciliano e in particolare di quello di Leonforte, luogo quest’ultimo ricco d’acqua e di bellezza paesaggistica da salvaguardare, all’ultimo posto in Sicilia per la differenziata e primo per le discariche, violentato continuamente dal sorgere di costruzioni abusive, di cui siamo tutti corresponsabili.
Alberto Maria, studente universitario in Scienze della comunicazione e appassionato fotoreporter frequentante lo studio catanese di Alessandro Aiello, nel suo intervento esplicativo ha sottolineato che questa sua qualità di fotoreporter lo ha spinto a realizzare la video inchiesta sulle discariche abusive presenti lungo la stradina della zona Li Destri dove doveva sorgere un parco urbano mai realizzato.
Da questa curiosità e dall’amore viscerale per Leonforte è nato il suo progetto che ha lo scopo di sensibilizzare l’Amministrazione Comunale e la cittadinanza a porre rimedio al degrado ambientale della zona Li Destri per renderla vivibile. Per la collaborazione alla video inchiesta e le emozioni da loro suscitati ha ringraziato tra gli altri i bambini della Confraternita Maria SS. Della Mercede.
Ignazio Vanadia, docente di lettere in pensione, voce narrante del progetto di Alberto Maria, ha sottolineato che lo scopo della video inchiesta sulla stradina Li Destri, un tempo percorsa da binari della ferrovia Leonforte – Nicosia costruita in parte e mai aperta all’esercizio, luogo di Leonforte di per sé vocato alla bellezza, oggi per incuria deturpato dalla presenza di discariche abusive, è di sviluppare la consapevolezza dell’osservazione per non cadere nell’assuefazione stante che “La bellezza è nell’occhio di chi guarda”. A tal uopo ha rivolto un appello all’amministrazione Comunale, alla scuola, alle famiglie per un’azione collettiva di sensibilizzazione orientata alla salvaguardia ambientale del territorio di Leonforte.
Alessandro Aiello, originario di Leonforte per parte paterna, docente prima a Catania, ora a Palermo, presso l’Accademia delle Belle Arti, ha ricordato che lo scopo del progetto della web serie collettiva “Sicilia Misteriosa” è di dare voce alle comunità locali sulle problematiche concernenti il progetto di un porto turistico a Giardini Naxos dall’elevato rischio sismico, la presenza a Fiandaca, frazione del Comune di Acireale, di un’antenna di telecomunicazione che preoccupa la popolazione locale perché non c’è certezza sui rischi alla loro salute, la realizzazione del Muos americano di Niscemi che nel futuro può apportare danni irreversibili al Dna cellulare, l’esistenza di numerose discariche abusive sul territorio di Leonforte.
Per Aiello non conviene tacere. La violenza sul territorio siciliano si percuoterà su di noi.
Angelo Gervasi, anima dell’Ufficio Eventi del Comune di Leonforte e libero professionista nel settore discografico, ha parlato di mobilità lenta da realizzare andando a piedi, a cavallo, in bici,
tramite cui osservare la natura, sentire i suoi odori e rumori per riconciliarsi con essa.
Giovanna Maria, docente di lettere in pensione, presidente dell’Università Popolare di Leonforte e studiosa di storia locale, la presenza di discariche a cielo aperto nel territorio di Leonforte è sintomo di inciviltà e di menefreghismo. Questa indifferenza dei leonfortesi verso le regole ha origini antiche e l’allergia verso la spazzatura è la protagonista della loro storia.
Il sistema di raccolta della spazzatura nel Comune di Leonforte fino al 1956 era costituito dai “fumazzara”, ovvero da cumuli di rifiuti agli angoli della strade soggetti all’autocombustione (producevano fumo e gas pericolosi) e portati nei valloni con i “cufina”, grosse cesta costruite con canne, salici e rami di ulivo. Nel 1923, con il commissario regio Scavone, la raccolta venne fatta con i carretti e poi negli anni 1946/47, con il sindaco Cesare La Marca, tutti i giorni.
Durante la seconda guerra mondiale, con la morte di centinai di soldati, di civili e animali a causa della battaglia tra le forze alleate e i tedeschi, la situazione igienica precipitò al punto che nel mese di agosto 1943 il capitano delle truppe angloamericane alloggiate nel territorio di Leonforte dovette bandire un concorso tra i Comuni dove si estendeva il suo comando con un premio finale a chi in venti giorni avrebbe pulito meglio il proprio paese. Leonforte ebbe il primo premio per il paese più sporco. Il sindaco Salvatore Nicoletti, fino a luglio 1943 nel ruolo di podestà, pena la sanzione da parte degli americani di un razionamento dei viveri alla popolazione, dovette progettare tutti gli uomini validi di Leonforte per smaltire la spazzatura accumulata!
Per Giovanna Maria Il video può essere utilizzato dalle associazioni e dalle scuole di Leonforte per suscitare dibattiti e trovare le opportune e necessarie soluzioni per lo smaltimento giornaliero dei rifiuti solidi urbani.
Ignazio Vanadia, a chiosa della proiezione del video “Sicilia Misteriosa” curata con competenza tecnica da Pippo Lombardo, ha letto la significativa poesia di Franco Arminio di Bisaccia, paesologo, poeta e prosatore tra i più intensi ed originali del panorama letterario contemporaneo, per il quale, al fine di riabitare i paesi abbandonati, “ci vuole una nuova religione, la religione dei luoghi. Ecco il punto, la questione non è economica, ma teologica”.
Giuseppe Sammartino