Il giudice civile di Caltanissetta ha confermato la legittimità dei corsi di Medicina e professioni Sanitarie dell’università romena Dunarea de Jos di Galati promossi dal Fondo Proserpina, interfaccia all’università di Enna dell’ateneo romeno, rigettando il ricorso presentato dall’Avvocatura distrettuale dello Stato sulla legittimità dell’avvio delle attività didattiche dei corsi di laurea romeni. I giudici hanno dato ragione al Fondo Proserpina e all’ateneo romeno che in base ai trattati europei avevano più volte affermato la legittimità dei corsi. Il Miur aveva presentato ricorso.
Nei mesi scorsi i locali della facoltà nell’Asp erano stati posti sotto sequestro dalla procura dopo che il ministero della Pubblica istruzione aveva dichiarato illegittimi i corsi di lingua romena organizzati dalla facoltà in partnership con la la Srl che tra i soci ha l’ex senatore del Pd Vladimiro Crisafulli.
L’ex parlamentare ora indagato dalla Procura, che ha aperto una inchiesta, con l’accusa di abuso d’ufficio e occupazione di edificio, assieme all’ex commissario straordinario dell’Asp, Giuseppe Termine, l’attuale direttore generale, Giovanna Fidelio e il direttore sanitario, Emanuele Cassarà, e a un funzionario dell’Asp accusato di falso.
Tutti indagati in conseguenza alla scomparsa del protocollo siglato tra l’Azienda sanitaria e il Fondo Proserpina che metteva i locali a disposizione dell’Università romena.
Lo scorso 14 dicembre sarebbero dovuti cominciare i corsi di laurea. Nei mesi precedenti era arrivata la diffida della Regione, attraverso l’assessorato alla Salute, che seguiva quelle del ministero dell’Istruzione e della prefettura ennese.
L’indagine è stata svolta dalla Guardia di Finanza che ha eseguito il provvedimento “per impedire la continuazione di una occupazione di cui non si trova alcun presupposto legale”.
I corsi di romeno erano iniziati lo scorso 12 ottobre, i 54 studenti iscritti, che hanno già versato la prima rata dei 2.200 euro previsti, hanno frequentato a ritmo serrato le lezioni. Stamattina, però, dopo il blitz delle Fiamme gialle le aule sono rimaste vuote.
Fonte (Palermo.repubblica.it)
L’indagine è stata svolta dalla Guardia di Finanza che ha eseguito il provvedimento “per impedire la continuazione di una occupazione di cui non si trova alcun presupposto legale”.